Cos’è un ETF e quando conviene

da | 4 Febbraio 2020 | finanza comportamentale, finanza e investimenti

ETF è l’acronimo di Exchange Traded Fund, che è un fondo d’investimento a gestione passiva.

Si differenzia dalla gestione attiva, che è quella fatta dai fondi d’investimento o sicav.
Il senso del termine attiva è che c’è qualcuno che fa delle scelte.
La gestione passiva invece è come comprare un indice o una replica di un paniere di titoli rappresentativi del settore, mercato o tipologia di investimento selezionata.

Nella pratica si acquista ed è negoziato come un’azione, ma consente di comprare un paniere diversificato di titoli. In questo modo si corrono meno rischi, poiché si è meno concentrati su di una sola scelta.

I costi sono bassi. Questo è il motivo per cui sono molto apprezzati dagli investitori.
Si parte dai pochi centesimi degli ETF Short Term ai massimo 0,70 punti percentuali di quelli che investono in soluzioni più sofisticate.

Costano molto meno dei fondi d’investimento poiché replicano un paniere rappresentativo di un indice senza fare gestione attiva.

Possiamo sintetizzare la differenza in questo modo: la gestione attiva fa delle scelte, quella passiva degli ETF non sceglie, replica quel che c’è.

Meglio uno o meglio l’altro?

Dipende.

Se è un mercato semplice ed omogeneo meglio l’ETF.
Se è un mercato complesso e disomogeneo meglio le scelte della gestione attiva. Quando il gestore è bravo ovviamente.
Se il limite del fondo d’investimento è che, a fronte di un costo importante, il gestore potrebbe non essere bravo, quello dell’ETF è che sia poco scambiato.

In questo caso, infatti, la società che ha emesso il titolo garantisce un prezzo in acquisto e uno in vendita.

La differenza tra i due a volte è molto ampia e diventa un costo occulto. Spesso più importante dalla tanto amata e bassa commissione di gestione.

Bisogna in sostanza sceglierli bene.

Altro aspetto da approfondire riguarda proprio la replica. Facciamo l’esempio del mondo obbligazionario. Se compro un ETF obbligazionario che investe in modo generico sui Paesi Emergenti ecco che per effetto della natura stessa dello strumento andrò a comprare quote maggiori di obbligazioni di quei Paesi che sono maggiormente indebitati, che hanno cioè più titoli di debito in circolazione.

Non sempre questa è una buona cosa in termini di rischio di insolvenza.

Io rimango dell’idea che non esiste lo strumento finanziario migliore in assoluto. È bene avere titoli, etf o fondi d’investimento se la qualità di quello che esprimono è elevata.

Parlane con il tuo consulente di fiducia.

 

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.