E se il 2019 fosse peggio del 2018?

da | 29 Gennaio 2019 | finanza e investimenti, futuro

Dopo un anno nero per i mercati finanziari, cosa succederà?

Leggo molte previsioni tutto sommato ottimistiche sul possibile andamento dei mercati nel 2019. Ricordiamoci che la previsione è solo un esercizio retorico e non è una scienza esatta. Tanto per capirci ad inizio del pessimo 2018 quasi tutti gli analisti prevedevano un anno molto positivo. Conservarsi ed andarsi a rivedere quelle rosee previsioni, questo sì sarebbe un esercizio utile da fare, per non ricadere negli stessi errori.

Dopotutto si dice che “la gente non vuole sapere, vuole credere”. Quindi io, tu e tutti quanti siamo alla ricerca continua di rassicurazioni che ci aiutino a fare scelte e che diano sostegno alle nostre opinioni.

Purtroppo però si tratta solo di congetture, del tipo potrebbe accadere questo e allora di conseguenza quest’altro. Poi accade una cosa nuova che prima non c’era e, alla luce della nuova variabile, la formula prende una nuova direzione narrativa.

Come detto, sembra che in molti siano particolarmente ottimisti, almeno per quanto riguarda i primi sei mesi del 2019. Non sto ad elencare gli eventi probabili o previsti e le loro conseguenze sui mercati finanziari.

Lo spettro della recessione

Si parla molto anche di possibile recessione in diverse aree del mondo e non si esclude che possa avvenire nella parte finale del 2019. La recessione è in sostanza l’arretramento della crescita ed è quella cosa che tutti temiamo, perché significa meno lavoro, meno produzione, meno ricchezza e meno soldi in tasca da spendere.

Quindi una recessione potrebbe spingere verso il basso i mercati finanziari e farci vivere un anno peggiore del 2018? Non lo sappiamo, ma possiamo fare una sola cosa: prepararci.

La recessione è un po’ come quando ripuliamo la tovaglia dai piatti delle varie portate per lasciare spazio ai nuovi piatti e posate per la frutta e per i dolci. In sostanza è un’occasione per fare un po’ di pulizia e per creare le basi del futuro periodo di crescita.

Sappiamo che negli ultimi 100 anni le recessioni sono state di norma brevi ed intense, mentre le crescite successive lunghe e progressive.

Non è quindi detto che un periodo di recessione sia per forza completamente negativo per i mercati finanziari. Certo le azioni patiranno il calo degli utili delle aziende. Di solito però si arriva al momento recessivo con una ripresa dei tassi e potrebbero esserci buone occasioni nel mondo obbligazionario.

L’altra cosa che non possiamo sapere prima è quando ci sarà una recessione. Per cui è difficile rinunciare a rimanere investiti, magari in un periodo di recupero, solo perché si aspetta che arrivi.

L’opportunità della recessione

Che fare, allora? Dipende. Dipende prima di tutto dall’orizzonte temporale dell’investimento. In linea di massima si può rimanere più o meno esposti al rischio in base al tempo che si ha a disposizione. Si può pensare di mettere in sicurezza una parte e di operare in accumulo su altre.

Non è però il mio compito dare qui le soluzioni, anche perché ognuno ha bisogno della propria personale costruzione.

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Quello che è certo è che bisogna ripensare la strategia e rivedere le scelte degli anni passati. Si esce da un periodo in cui si puntava sulla crescita continua ed è necessario riposizionarsi per trasformare anche la recessione in un’opportunità.

Con pochi accorgimenti può diventare il trampolino per sfruttare al meglio la crescita che seguirà. Perché le crisi sono brevi ed intense, lo abbiamo detto, e sono sempre seguite da una nuova fase di crescita.

So cosa pensi: “sì ma se mi evito la tempesta è meglio”. Certo, ma siamo sicuri che avremo una tempesta solo perché il PIL di qualche pur importante area del mondo arretrerà? I risultati negativi, a volte molto negativi delle varie asset class nel 2018 ci dicono che la finanza ha probabilmente già scontato una buona parte di questa prevista recessione economica.

Portati l’ombrello perché sta piovendo, ma non è detto che ti serva fino a sera.

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.