Meglio incassare gli interessi o lasciarli lì?

da | 10 Settembre 2019 | finanza comportamentale, finanza e investimenti

La cedola o il dividendo possono darti serenità, anche se non ti servono.

I primi incontri con un nuovo potenziale cliente richiedono tempo e pazienza. È questa la fase in cui bisogna approfondire e sviscerare ogni aspetto di quello che poi sarà un rapporto di collaborazione. Solo dopo aver ascoltato e domandato molto si potrà arrivare a formulare una proposta di piano di investimento.

Una domanda che faccio sempre è la seguente:
-ha bisogno di un flusso cedolare dai suoi investimenti?

L’istinto sarebbe quello di pensare che risponderà di sì solo chi necessiti di un’integrazione reddituale per far fronte alle esigenze di spesa corrente.

Non è così.

Ho riscontrato che molti investitori desiderano un flusso di cedole o dividendi sul conto corrente, non perché li debbano effettivamente spendere, ma perché la cosa dà loro tranquillità.

Vedere ogni tanto un accredito di soldi reali sul conto fornisce una percezione di risultato tangibile.

La volatilità, ovvero le oscillazioni di valore degli strumenti finanziari fa sì che sempre più persone sentano la necessità di cogliere ogni tanto qualche frutto dei loro investimenti.

Questo consente di non vivere continuamente nell’oscillazione emotiva tra l’euforia del guadagno e il rimpianto per il calo di mercato.

Ovviamente se non si ha un bisogno effettivo di spendere gli “interessi” guadagnati è sconsigliabile incassarli. Ma questa è una decisione che non posso prendere io, deve essere decisa dal cliente, poiché anche la tranquillità emotiva ha un suo peso importante nel corso di un piano di investimento.

Se si decide di non incassare cedole o dividendi e di reinvestirli, contribuiranno a produrre nuovi rendimenti. Il risultato sarà esponenziale. Il merito è dell’interesse composto, l’Ottava meraviglia del mondo secondo Einstein.

Ricordati però che molti italiani arrivano da decenni di investimento in titoli di Stato nostrani.
Il crollo dei rendimenti di questi investimenti domestici li ha resi orfani della cedola.

Ma nel loro DNA questo bisogno di incassare il frutto del loro investimento esiste ancora. Lo stesso discorso vale anche per i dividendi azionari, anche se in modo meno marcato.

Quindi, se dal punto di vista strettamente matematico è meglio non staccare il rendimento parziale, ecco che dal punto di vista della finanza comportamentale questa esigenza può tranquillamente essere assecondata. 

Pur trattandosi di un beneficio psicologico, questo porterà alla tranquillità del cliente, che è la condizione migliore per lavorare bene.

Una strategia che si può attuare è anche quella mista. Mi spiego meglio: se ti senti tranquillo e contento di incassare cedole e dividendi anche se poi non ti servono come integrazione al reddito o per le spese correnti, puoi usare quei flussi di cassa per attivare nuovi investimenti.

Ad esempio un piano di accumulo azionario o tematico (che investe in settori molto specifici) può essere fatto con maggiore serenità in modo graduale. Quei soldi derivano non dal tuo capitale, ma dai guadagni ottenuti. A livello psicologico l’impatto è molto positivo.

Parlane con il tuo consulente di fiducia.

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.