Nuntereggaepiù

da | 5 Febbraio 2019 | consulente finanziario, finanza comportamentale

Basta con il linguaggio tecnico incomprensibile della finanza.

“Mi sia consentito dire

il nostro è un partito serio

disponibile al confronto

nella misura in cui

alternativo

aliena ogni compromess”

(Nuntereggaepiù)

In questo estratto della canzone di Rino Gaetano si prende in giro il politichese, ovvero il linguaggio vuoto e autoreferenziale per eccellenza. Devo dire che oggi con l’utilizzo dei social network la comunicazione politica è più diretta e sta cambiando molto il proprio linguaggio, forse anche troppo.

Il linguaggio della finanza è altrettanto complicato, spesso poco comprensibile e penso che andrebbe fatto uno sforzo per parlare in modo semplice. Molto spesso i consulenti finanziari parlano ai loro clienti utilizzando termini da addetti ai lavori ben accompagnati da un sacco di inglesismi.

La stessa cosa capita agli eventi cui sono invitati gli utenti finali delle soluzioni finanziarie, ovvero le persone che investono i loro risparmi. Ecco, l’ho scritto apposta in quest’ultima frase: è ben diverso dire persone che investono i loro risparmi piuttosto che utenti finali delle soluzioni finanziarie, vero?

Se Rino Gaetano avesse voluto inserire nel suo famoso pezzo una dedica al nostro mondo, avrebbe ad esempio potuto scrivere:

“asset allocation strategica
soluzioni alternative,
la decorrelazione,
la diversificazione,
l’obbligazione,
il caricamento va a rilento,
non c’è il rendimento,
ahi che stress”
(nuntereggaepiù)

È un esercizio divertente e potrei andare avanti. Il problema è che questo linguaggio aumenta il divario di comprensione rispetto ad un mondo, quello degli investimenti e della gestione del risparmio, che è già di per sé complesso.

Andrebbe fatto ogni sforzo, parola per parola, per semplificare, avvicinare e migliorare il rapporto del risparmiatore con la finanza. Questo significa fare educazione finanziaria, la materia che vede gli Italiani agli ultimi posti nel mondo.

Come migliorare il linguaggio della finanza

Ridurre questo divario tra i tecnicismi e il linguaggio di tutti i giorni è possibile. La ricetta prevede di applicare tre regole nella conversazione:

  • scelta della parola da usare;
  • breve spiegazione di ogni termine utilizzato;
  • ricorso continuo ad esempi e analogie.

Tutto qui?  Sì, tutto qui. Eppure non è semplice. Basta non essere concentrati e si va subito a finire nell'”asset allocation ben posizionata sulla frontiera efficiente” invece di “le scelte che abbiamo fatto corrispondono a tanti ingredienti diversi che non ci fanno prendere più rischio del necessario”, ad esempio.

Questo succede anche perché essere poco comprensibili in alcuni casi aiuta a colmare alcune lacune di competenza o commerciali. Scomodo il Manzoni per ricordare che l’Azzeccagarbugli è il perfetto esempio del professionista che non dice nulla di rilevante e che utilizza paroloni incomprensibili per risultare autorevole in modo ingannevole.

Del resto quanti dichiarano di non aver capito nulla di una spiegazione tecnica? Per imbarazzo, senso di inferiorità o anche solo per la noia di dover riascoltare tutto da capo, quasi nessuno chiede maggiori lumi.

Se non capisco non agisco

E se fosse questo divario di comprensione il vero motivo per cui gli Italiani hanno il record di soldi lasciati a dormire sui conti correnti? Si parla di quasi 1.500 miliardi di euro che forse non spostano da lì perché non comprendono bene l’alternativa. Lo sforzo cognitivo della comprensione di un investimento è tale da far desistere per rimanere nello status quo, come insegna la finanza comportamentale.

O noi addetti ai lavori miglioriamo e semplifichiamo la comunicazione o diamo ragione a Rino Gaetano.

“Abbasso e alè
abbasso e alè
abbasso e alè con le canzoni
senza fatti e soluzioni

P.S: se non vi torna in mente la canzone eccola: Nuntereggaepiù.

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.