Perché hai paura di investire in azioni

da | 6 Agosto 2019 | finanza e investimenti, mercati finanziari

Ogni volta che pronuncio la parola “azioni” o parlo di “mercati azionari” ad un cliente mi fermo un secondo per vedere che effetto gli fa.

Lo capisco subito dal linguaggio non verbale se fa parte di quei tanti, troppi Italiani che pensano subito: azioni=si perde. Il volto si contrae per il dolore e il corpo si irrigidisce.

Alla fine degli anni ’90, infatti, tutti si erano messi ad investire in azioni. I titoli azionari in quel periodo moltiplicavano il loro valore in poco tempo.

Al bar o dal parrucchiere trovavi solo esperti di finanza. Chi raccontava i propri guadagni, chi prevedeva i prossimi, chi stava zitto ma pensava di andare in banca il giorno dopo.

Non potevi restarne fuori, il guadagno era assicurato e la promessa era che la festa non dovesse finire mai nel paese dei balocchi.

Lo scoppio della bolla

E invece un giorno di marzo del 2000 la New Economy finì, e finì molto male.

Ancora oggi trovo persone che conservano nei dossier titoli i resti infinitesimali di quei titoli che promettevano la conquista del mondo. 

In questi anni qualcuno ha sperato almeno all’inizio di poter recuperare. Avrebbe dovuto decuplicare per poter tornare in pari; non è successo. Quasi tutti hanno smesso di sperare e tengono quei cadaveri solo come promemoria per non cascarci più.

Poi però nel resto del mondo si sono rimboccati le maniche, ci hanno creduto di nuovo, sono caduti ancora nel 2008, si sono rialzati ancora.

Lo sai che mentre in Italia le azioni (faccio una pausa, che effetto ti fa la parola?) non le voleva nessuno, il mondo in questi 20 anni è cresciuto fino a 5 volte il suo capitale iniziale?

Per noi Italiani invece azione uguale si perde. 

Cos’è un’azione

La definizione di azione secondo Wikipedia è questa: un’azione, nella finanza, è un proprietà di titolo rappresentativo di una quota della una società per azioni. Il rendimento di un’azione dipende dall’incremento (o decremento) del valore dell’azione in un dato periodo a cui si aggiungono eventuali dividendi pagati nello stesso periodo.

Ci siamo dimenticati che si guadagna, a volte anche tanto. 

Ci siamo dimenticati che partecipare al capitale di rischio di un’impresa vuol dire anche partecipare al suo successo

Ci siamo dimenticati che gli utili delle aziende ci arrivano sotto forma di dividendo.

Ci ricordiamo solo che per noi era un gioco, eravamo nel paese dei balocchi e ci siamo fatti travolgere. E abbiamo trasmesso questa paura anche alle generazioni successive.

Adesso sembra che neanche le feste ben organizzate ci piacciano (il +400% dello S&P500 in 10 anni). Forse aspettiamo il prossimo paese dei balocchi.

In fondo le azioni non è che devi andarle a comprare tu scegliendo dal listino di Borsa quella che ti piace di più. Puoi anche delegare questa scelta a gestori specializzati che distribuiranno i rischi comprando diversi titoli. In questo modo potrai raggiungere anche quei Paesi nei quali non hai la possibilità di conoscere bene le aziende, quelli che sono cresciuti molto più dell’Italia negli ultimi anni, tanto per intenderci.

Non è un caso che, come l’Italia è bloccata da anni senza crescita e senza capacità di produrre di più, così anche i risparmi degli Italiani sono spesso fermi e abbiano rinunciato alle tante occasioni di crescita che i mercati finanziari hanno dato.

Puoi aspettare la prossima festa o puoi decidere di capirne di più da subito.

Parlane con il tuo consulente di fiducia.

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.