Sì, ma quanto mi rende?

da | 28 Maggio 2019 | finanza comportamentale, finanza e investimenti

Quanto mi dà? Scommetto che ti sarà capitato di fare o di ricevere questa domanda.

Nel caso degli investimenti finanziari succede che il consulente non la apprezzi perché sminuisce il suo lavoro.

– Ma come, ti ho spiegato come funzionano e come sono complessi i mercati finanziari e tu mi chiedi se ti darò il 2 o il 3%? –

La domanda può significare che chi la fa non ha capito cosa gli sia stato proposto, allora basta spiegarsi meglio.

Più spesso però dietro a questa domanda ce n’è un’altra. Chi la fa vuole sentirsi rispondere un numero col segno più davanti perché ha in testa un’altra domanda che non riesce a farti in modo esplicito: come faccio a fidarmi? Come faccio a sapere che non perderò i miei soldi?

La neuroscienza studia la paura di perdere

Perdere soldi non piace a nessuno. I più recenti studi di neuroscienza hanno dimostrato che il cervello viene colpito da un forte dolore emotivo in caso di perdita di denaro.

La paura della perdita noi uomini ce la portiamo dietro da millenni scolpita nella nostra corteccia cerebrale, che è la parte più antica del nostro cervello.

Il dolore per la perdita è un’emozione fortemente negativa che “buca” la parte razionale ed arriva lì nel cervello antico, quello che reagisce in modo automatico.

Ecco perché a volte compiamo scelte che riguardano l’uso del nostro denaro che non sono dettate da ragionamenti freddi e matematici, ma da impulso o, nei casi più estremi, da comportamenti compulsivi.

Il cervello non è quindi sempre affidabile e ci inganna spesso quando abbiamo a che fare con i soldi. Lo fa perché non vuole soffrire.

Recenti studi hanno misurato che la possibilità di un guadagno non ha lo stesso peso della medesima possibilità di perderne. Non siamo disposti come esseri umani a prenderci il rischio di perdere 100 euro per avere la possibilità di guadagnarne 100.

Per pareggiare a livello emozionale una perdita di 100 euro abbiamo bisogno di guadagnarne 225.

Ed è questa paura che ci blocca il più delle volte. Non agiamo, lasciamo che il nostro denaro se lo porti via l’inflazione perché per risalire quel fiume dobbiamo vincere la paura.

Ecco perché tanti soldi vengono lasciati sui conti correnti (in Italia sono 1.500 miliardi di euro), per paura di quello che potrebbe succedere in futuro. Se investo e perdo proverò rammarico. La spesa imprevista, in fondo, è solo una scusa.

Il ruolo del consulente finanziario

Ecco che allora, visto che il cervello è condizionato dalla paura di perdere, avere un consulente finanziario al tuo fianco può essere utile. Lui continuerà ad usare la parte razionale del cervello perché gli andamenti dei mercati finanziari non andranno a colpire la corteccia del cervello più antico che abbiamo.

Il consulente ti aiuterà anche quando inizi a guadagnare. Spesso, infatti, siamo portati a realizzare subito un piccolo guadagno per l’arcaica paura di perderlo che è scolpita nel nostro DNA. Anche di fronte a dimostrazioni di crescite enormi nel lungo periodo (le azioni USA ad esempio sono cresciute negli ultimi 10 anni del 300%), capita che vogliamo vendere dopo un misero +3%.

Il consulente ti consentirà di tenere in equilibrio le due potenti forze che ognuno di noi ha dentro: paura e desiderio.

Tutti infatti abbiamo paura di perdere, ma è certamente vero che abbiamo anche il desiderio di guadagnare.

Dario Coloru

Padre di Pietro e Carlo, appassionato di digital e tecnologia, sopportato dall’analogica Irene, sono Consulente Finanziario, seleziono e coordino Consulenti Finanziari.

Dopo aver postato 150 video su Facebook e YouTube ho deciso di avere un posto mio dove continuare a dire quel che penso su economia, finanza, lavoro e futuro.